Il dualismo Pellegrino-Matera: tra scintille, tifoserie e destini incrociati. E se fossero i nuovi Quaranta e Ritorto?

No, non si amano. Affatto. Si stimano, probabilmente o quanto meno tentano di rispettarsi. Il rapporto già non idilliaco prima, durante la campagna elettorale si è incrinato ancor di più con dichiarazioni incrociate, di fuoco, che potrebbero lasciare cicatrici. Visioni diverse, appoggi politici opposti, anche bacini d’utenza diversi. In comune le origini valdianesi, l’appoggio a Vincenzo de Luca. Anche se Matera da lungo corso e Pellegrino più in vista delle regionali. Storie diverse, insomma, ma un futuro che potrebbe essere – per i prossimi cinque anni – comune. No. Non si amano, ma hanno dato modo di dimostrare di amare il proprio territorio e per questo appare auspicabile un percorso di riavvicinamento e collaborazione. I due nuovi consiglieri regionali del Vallo di Diano, una novità accolta con speranza da tutto il territorio, dovranno comprendere che solo in questo modo potranno dare una luce nuova a un territorio intero. In più hanno – per ragioni diverse – trasversalità con il Cilento, il Golfo di Policastro e gli Alburni e cambiato la visione più vallese degli anni precedenti. Possono rappresentare due forze importanti che unite potrebbero dare nuovo slancio al sud della provincia di Salerno. Questo superando le rispettive “tifoserie” che hanno dato vita a un acceso derby anche post elettorale. Insomma per Pellegrino e Matera il difficile, anzi l’arduo, comincia da oggi, comincia da dover essere rappresentativi di un territorio senza dimostrare l’atavica – per il territorio – divisione. Solo così e solo mettendo in campo competenze e aggiungendo spessore politico al già esistente potrebbero, Matera e Pellegrino, diventare i nuovi Quaranta e Ritorto. Paragone e dualismo provocatorio, forse stimolante, di certo pesante ma che, senza voler mancar di rispetto alla storia, deve essere affrontato. Il Vallo di Diano da troppi decenni vive di storia e non di presente. Ora c’è l’opportunità, doppia, di viverlo da protagonisti (politici) il presente. Forse ultima occasione per avere ancora un futuro.

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