Ospedale di Polla, da DEA I livello a Base. Con la riorganizzazione per l'emergenza covid declassificato


Quale è il futuro dell'Ospedale Luigi Curto di Polla? Al momento sulla carta si prospetta una declassificazione per il presidio ospedaliero del Vallo di Diano che da DEA di I livello, pare essere stato individuato come presidio BASE. Almeno da quanto emerge dall'ultimo piano di riorganizzazione della rete ospedaliera necessario a seguito della pandemia. A tal proposito la Regione Campania ha dovuto recepire le indicazioni del Governo emanate con Decreto Legge n. 34 del 19 maggio in cui veniva demandato alle regioni il compito di potenziare e ampliare il numero delle terapie intensive e sub intensive in caso di una ripresa dell'emergenza covid o, comunque, in caso di una nuova emergenza epidemiologica, laddove si verificasse. Andando però a leggere e ad analizzare attentamente gli schemi relativi alle azioni che la Regione Campania attraverso il suo commissario per la Sanità vuole adottare, si evince come, nella revisione del Decreto del Commissario ad Acta n. 103/2018, l'Ospedale di Polla ottiene una classificazioni di tipo BASE e non DEA di I livello come invece indicato nel Piano Regionale di Riorganizzazione della Rete Ospedaliera pubblicato il 14 gennaio del 2019. L'emergenza Covid ha portato quindi ad una nuova riorganizzazione che ha provocato al declassificazione del presidio ospedaliero pollese a Base. Diverse la situazione per ciò che riguarda l'Ospedale di Agropoli che, sulla carta, vedrebbe invece un potenziamento della sua struttura. Nel gennaio 2019, l'atto del presidente della Regione Campania nel suo ruolo di Commissario per la Sanità, aveva indicato il presidio agropolese come Pronto Soccorso disagiato confermando la chiusura del plesso e lasciando solo le attività relativa all'emergenza ed alla stabilizzazione dei pazienti gravi prima del trasferimento. L'ospedale di Agropoli, al momento, può trattare solo pazienti in codice verde. Sulla carta, però, è prevista, con la riorganizzazione della rete ospedaliera, un potenziamento del presidio che, secondo quanto emergerebbe, dovrebbe portare anche ad un aumento della dotazione organica, almeno vista la sua classificazione come DEA di I livello, per il quale, peraltro, si prevede anche l'indicazione come centro Covid con un aumento dei posti letto di degenza che dai 6 della prima fase di piena emergenza Covid passa a 20 posti letto per la degenza in questa fase 3 di riorganizzazione della rete ospedaliera presupponendo una ripresa dei contagi da Covid 19 a cui si aggiungono i 6 posti letto di Terapia Intensiva e i 4 di Sub Intensiva per un totale di 30 posti letto con la garanzia, sempre sulla carta di un aumento della dotazione organica ossia di nuovo personale al fine di poter assicurare, in caso di ripresa dei contagi da Covid, adeguata assistenza sanitaria. Anna Maria CAVA -unotv-

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