Sala C., quarantena fiduciaria finita si reca all'ufficio postale: i vigili contestano la violazione


Si era recata all’ufficio postale per effettuare le sue operazioni, come pare le fosse consentito vista la certificazione dell’ASL, ed è stata raggiunta dai vigili urbani che le hanno contestato la violazione della quarantena fiduciaria. Ciò che è accaduto questa mattina a Sala Consilina ha dell’incredibile ed evidenzia anche il clima di incertezza in cui si vive. Secondo quanto emerge pare che la Sig.ra Giuseppina si era recata questa mattina presso l’ufficio postale per lo svolgimento di alcune incombenze, certa di aver ormai terminato il suo periodo di isolamento volontario che, peraltro, si era concluso, calendario alla mano, la scorsa settimana. Per la donna, infatti, era stato previsto il periodo di quarantena volontaria a seguito della scoperta della positività della sorella, per la quale era stata accertato il contagio intorno al 25 marzo a seguito tampone. Appena accertata la positività al covid per la sorella della Sig.ra Giuseppina, era stata ricostruita la mappa dei contatti da cui era emerso che, circa due settimane prima del tampone, quindi tra il 10-15 marzo, aveva incontrato la sig.ra Giuseppina. I sanitari dell’ASL, avendo comunque accertato che, a distanza di diversi giorni, non presentava sintomi riconducibili al Covid, avevano ritenuto sufficiente la quarantena fiduciaria di 15 giorni che la donna, sin dal 26 marzo scorso, circa, aveva rispettato rigorosamente senza che, durante tali giorni si fosse presentata la sintomatologia tipica del Covid 19. Decorse le due settimane, senza sintomi e trascorsi quindi circa un mese dall’ultimo contatto con persona risultata positiva, per la Sig.ra Giuseppina, ha trascorso un’ulteriore settimana in casa prima dell’uscita di questa mattina per recarsi all’ufficio postale. Un’uscita che si è rivelata poi drammatica per la donna dato che è stata raggiunta dagli agenti di Polizia Municipale presso lo stesso ufficio dove le hanno contestato la violazione della quarantena. La donna ritornata a casa amareggiata e turbata ha contattato i sanitari dell'ASL che le hanno confermato la cessazione della quarantena fiduciaria inviando la certificazione alla polizia municipale di Sala Consilina. Duramente amareggiati i figli della sig.ra Giuseppina Alfonso e Donato e il nipote Carmine, figlio della sig.ra risultata positiva e che è in via di negativizzazione avendo già avuto conferma della negatività del primo tampone di verifica. “Conoscendo nostra madre e conoscendo mia zia – dichiarano i tre giovani - abbiamo subito capito che si trattava di un errore grave che ha messo a disagio una donna piena di stima e correttezza nei confronti delle persone che erano presenti presso l'ufficio postale, vogliamo spendere due parole verso chi questa mattina ha deciso di discriminare in questo modo e davanti a tutti senza riservatezza una donna che stava svolgendo i suoi servizi presso l’ufficio postale prima di essere aggredita. Non è così che ci si comporta. Siate umili nelle vostre azioni. Prima di agire con aggressività - sostengono in conclusione i familairi della donna - dovete dar modo ad una persona di parlare. Non come avete fatto voi che non le avete dato nemmeno la possibilità di manifestare il suo pensiero e spiegarsi". -unotv-

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