Vallo di Diano, primo giorno in quarantena stretta per 4 comuni, inevitabile caos. Ma non è Catastrofismo


Parliamoci chiaro, il Governatore Vincenzo De Luca non è improvvisamente impazzito. Il motivo della sua fermezza nel pretendere il rispetto delle regole, di imporre a tutti la quarantena è semplice. E De Luca lo sa bene: se il sistema sanitario della Lombardia, efficace e organizzata, è andato KO, figuratevi cosa potrebbe succedere in Campania con un numero di casi simili. Sarebbe una strage. Mi hanno colpito molto le parole di Bruno Ruotolo già comandante della Guardia di Finanza di Sala Consilina, uomo delle Istituzioni Ci devono far riflettere: “Bisogna assillare la comunità a restare in casa. Non uscire se non necessario!!! I soggetti asintomatici a detta dell’Istituto Superiore della Sanità sono molto di più dei contagiati, e non si notano. Pericolosissimi per chi entra in contatto e per chi ha problemi. Se sciaguratamente dovesse crescere il numero, si rischia la paralisi del servizio sanitario e dei presidi medicinali, farmacie e DPI. Le altre regioni sono già al collasso, non ci aiuterà nessuno, non riescono nemmeno a seppellire i loro deceduti. Nessuno potrebbe aiutarci… sarebbe una catastrofe. Ci sono amici e colleghi al nord che mi raccontano situazioni da incubo, gente malata lasciata sola, anziani che vengono messi da parte, medici, infermieri allo stremo, ambulanze sempre di meno e morti accatastati nello sgabuzzino. Unica protezione oggi e restare in casa, tutelarsi e aspettare… e non bisogna andare dai medici o all’Ospedale, ma telefonare. Vietato uscire…niente panico ma conoscenza (di ciò che sta avvenendo) e responsabilità (su come tutelarsi e tutelare gli altri) sul fenomeno!!!” È FARE CATASTROFISMO QUESTO? PURTROPPO NO. È SEMPLICEMENTE PRENDERE COSCIENZA DEL MOMENTO CHE STIAMO VIVENDO. LA SUPERFICIALITA’, QUELLA SÌ, POTREBBE ESSERE MORTALE. Ci sarebbero tanti ulteriori elementi a supporto della riflessione di Bruno Ruotolo. La lentezza dei tamponi, come faceva rilevare ieri un sindaco dell’area Vallo di Diano-Tanagro: “Penso che la nostra sanità regionale è così carente che può garantire poco più di niente. Da una settimana sono stati fatti a due miei concittadini i tamponi e i risultati ancora non sono arrivati. In Campania sono stati fatti meno di 2000 tamponi, al cospetto dei 30000 fatti in Veneto!”. Un altro sindaco del Vallo di Diano propone: “Potremmo sensibilizzare il Governatore De Luca su queste 2 importanti iniziative: 1) Assistenza domiciliare per i pazienti positivi asintomatici o con lievi sintomi da affidare alle aziende /cooperative che si occupano di assistenza domiciliare integrata; 2) Autorizzare i laboratori di analisi a fare i tamponi. Ne abbiamo esigenza e siamo già al collasso”. Va detto comunque che i laboratori di analisi purtroppo non sono attrezzati per effettuare il tampone da Coronavirus, ma le proposte fatte dal sindaco valdianese sono significative conferme delle problematiche della sanità campana. Infine ragionando con un caro amico, uno dei “cervelli” valdianesi all’estero per motivi di lavoro, riflettevamo su tutti i tagli e i ridimensionamenti che la sanità valdianese, salernitana e campana ha dovuto subire negli ultimi anni. Adesso si fanno i salti mortali per sopperire (e un plauso va soprattutto a medici, infermieri, operatori del settore), e tutti danno il meglio per superare questa Emergenza. Ma eravamo seduti su una bomba a orologeria, e a crisi passata quella della SANITA’ sarà una delle battaglie da combattere a Ecco dunque che in questo senso è andata anche la richiesta del Comune di Sala Consilina, che vista la situazione dei contagi registratisi nella comunità, aveva formalmente richiesto alla Regione Campania l’applicazione di misure ancor più restrittive per il Comune salese. Provvedimenti presi poi ieri sera dal Governatore tramite ordinanza, ed estesi anche ai comuni di Atena Lucana, Caggiano e Polla. Oggi dunque primo giorno di chiusura per Sala Consilina, primo comune per popolazione nel Vallo di Diano. Strade semi-deserte, e uniche file registrate quelle davanti ai negozi di generi alimentari. Questa mattina, inevitabilmente, il caos regnava supremo per alcuni aspetti dell’ordinanza. Stabilito infatti che possono entrare e uscire dai quattro comuni chiusi soltanto operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza, nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio (e quelle strettamente strumentali alle stesse), resta da capire in molti casi cosa si intende per servizi essenziali. Su questo da parte dell’amministrazione comunale salese, tempestata da richieste di informazioni da parte dei cittadini, è stata fatta richiesta di specifici chiarimenti agli organi preposti sull’interpretazione dell’ordinanza regionale. Risposte sono attese dalla Prefettura. Intanto i varchi di accesso a Sala Consilina, ed in particolare quelli dell’Autostrada A2 del Mediterraneo, sono presidiati dalle forze dell’ordine --italia2tv-.

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