Si è tenuto il 9 novembre 2019 presso il bar Fifty Eight di Sala Consilina, la conferenza stampa del gruppo “Salesi” per fare il punto della situazione dopo sei mesi dal voto amministrativo.
“Non siamo l’opposizione dei ‘no’ a prescindere perché abbiamo un forte senso di responsabilità verso chi ci ha eletto, – esordisce Angela Freda – ma non possiamo evitare di esprimerci rispetto a delle misure inefficaci attuate dall’Amministrazione“.
Il riferimento va all’assenza della politica rispetto alla creazione di due parchi giochi finanziati dai privati, all’asfalto non manutenuto, ai lavori fermi nelle Scuole medie di Trinità, al canile che è inattivo, alle fogne inesistenti nella zona Fonti.
“Sala Consilina non ha più un peso politico. La questione del carcere ne è una dimostrazione: versa nelle stesse condizioni di due anni fa – dice Teresa Paladino -. Non è stato svolto nessun lavoro di adeguamento, quindi, se il Ministero decidesse di riaprirlo, non sarebbe agibile. Questo paese non è una proprietà privata, bisogna pretendere risposte dalla politica perché il paese sta morendo“.
L’obiettivo del gruppo “Salesi” è, dunque, svincolare la gestione privatistica del comune. Il capo gruppo Domenico Cartolano sottolinea la scarsa valenza politica dell’Amministrazione comunale. “Quando la politica demanda all’Autorità Giudiziaria è finita la politica – commenta – perché prescinde dalla sua essenza, che è la mediazione tra gli attori politici. Abbiamo cambiato il modo di fare opposizione perché vogliamo dare un contributo vero al paese, prescindendo dagli interessi personali. Se si ama il proprio paese bisogna collaborare. Pretendiamo che si lavori non contro qualcuno ma per l’intero paese“.
A dimostrazione della trasparenza e dell’attività portata avanti dal gruppo “Salesi”, Antonio Santarsiere ricorda che è stata chiesta la trasmissione in diretta Facebook dei Consigli Comunali per rendere i cittadini partecipi delle iniziative condotte con determinazione dal gruppo di minoranza.
– Ornella Bonomo – ondanews-
Errori pregressi che ora si pagano a caro prezzo.
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