Il giusto ricordo di Violeta, la memoria selettiva e il rischio dell’oblio


In questi giorni si sono tenuti diversi momenti di ricordo di Violeta Senchiu, la donna bruciata viva – secondo quanto ricostruito dai carabinieri – dal compagno Gimmino Chirichella e morta dopo qualche ora di agonia. Il femminicidio avvenne un anno fa a Sala Consilina nell’appartamento dove i due convivevano e con i tre figli della donna nei pressi del luogo del crimine. Da quel momento sembra che il Vallo di Diano abbia conosciuto ciò che imperversa un po’ in tutta Italia: il femminicidio (al di là delle panchine rosse sistemate un po’ ovunque nei comuni del comprensorio). Giustissime le cerimonie in ricordo di Violeta per chiedere giustizia e sostegno alla lotta alla violenza di genere. Gli episodi nel Vallo sono tantissimi. Tuttavia il femminicidio nel Vallo di Diano non arriva, purtroppo, con Violeta e altri casi rischiano di essere dimenticati: due su tutti. Olena a Polla e Isabella a Pertosa. Due donne probabilmente meno dentro il tessuto sociale dei comuni, figure borderline per motivi diversi che rischiano di essere dimenticate. Anzi di cerimonie e manifestazione nel loro ricordo o nella giustizia per loro nulla è stato fatto. Olena è stata sgozzata – è questo il termine giusto – da Dmytro Zastavnetskyi – condannato a 21 anni – che poi diede fuoco alla casa e al corpo della 50enne ucraina. E poi Isabella strozzata e abbandonata in strada senza un colpevole. Un solo sospettato, il fratellastro, deceduto dopo circa un anno da quella morte. E tanti dubbi su possibili – laddove fosse stato lui – complici. E poi nell’oblio rischiano di finire anche Annamaria Mercadante e Giovanna Curcio. Non si tratta di femminicidi, sia ben inteso. Non si tratta di donne uccise tra le mura domestiche, da uomini con i quali vivevano o avevano rapporti, ma di due donne, anzi di una donna e una ragazzina uccise dal fuoco della Bimaltex a Montesano sulla Marcellana. Persero la vita per il lavoro, sottopagato, non protetto. Persero la vita per la necessità di lavorare anche in condizioni come quelle della Bimaltex. Dopo la morte del sindacalista Enzo Faenza che aveva dedicato loro un premio per la buona impresa nessuno o quasi più le ricorda. Il premio è svanito. Svanirà anche il loro ricordo? -italia2tv-

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