Lotta all’evasione fiscale. 1 miliardo e 300mila euro confiscati dalla Finanza in un anno e mezzo


E’ un resoconto su un anno e mezzo di attività svolta quello effettuato dal Comando Generale della Guardia di Finanza che punta alla lotta dell’evasione fiscale. Al centro della lotta, i grandi evasori, ossia di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi. Importi tutt’altro che insignificanti se si pensa che questi evasori, tutti insieme, in un anno e mezzo hanno sottratto allo Stato 2 miliardi e 300 milioni di euro (in media, più di 2 milioni ciascuno). La scoperta è nata da dei nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mira a stanare gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale. Un percorso vincente perché non ancorato alla ricerca degli indizi di evasione , non sempre agevoli da riscontrare, ma fondato sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e lo spesso esiguo reddito dichiarato. Grandi evasori fiscali, quindi, che quasi mai evadono da soli, ma si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità. Veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all’esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese. Nella categoria dei grandi evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false. Ci sono anche quelli delle frodi carosello, quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono 3.188 i casi di società “cartiere” o “fantasma”, create ad hoc per la realizzazione di frodi all’IVA, la costituzione di crediti fittizi e l’ottenimento di indebite compensazioni. Vi sono poi coloro che, più intraprendenti, si spingono oltreconfine trasferendo all’estero i propri profitti e, per finire, quelle imprese straniere che operano in Italia, ma non dichiarano nel nostro Paese i redditi su cui hanno l’obbligo di pagare imposte nazionali. Nel settore della fiscalità internazionale, la Guardia di Finanza sottolinea i casi di evasione scoperti nel 2017 e nei primi 5 mesi del 2018 sono stati circa 2.120: interventi sempre più mirati per contrastare le frodi avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale. Sfiorano i 23.000 i reati fiscali denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 67% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 1,1 miliardi di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 5,7 miliardi di euro. Un ulteriore Piano di rafforzamento da parte della Guardia di Finanza è previsto in vista dell’estate in termini di sicurezza economico-finanziaria. – Claudia Monaco – ondanews-

Commenti