In queste settimane, anzi da qualche mese, a Sant’Arsenio è al centro dell’attenzione l’impianto di biometano. E’ nato un comitato per dire di no all’impianto e la discussione è viva. A volte anche forte. E sulla questione sono numerosi gli interventi, le manifestazioni e le iniziative. Tra chi interviene, soprattutto con post su Facebook, c’è l’ex sindaco di Sant’Arsenio, Antonio Coiro, non sempre dolce con chi protesta e che fa parte del Comitato. Ma proprio da un suo “pensiero” nasce un ulteriore spunto di riflessione in merito all’ambiente e alla tutela dello stesso. Coiro chiede perché non ci sono più pesci nei fiumi. E allora viene facile il collegamento con un episodio avvenuto a Sant’Arsenio, proprio durante l’amministrazione Coiro: il mistero del fiume nero. Ovvero lo sversamento in un canale nei pressi del campo sportivo di un liquido nero e nauseabondo. Era il luglio del 2015. Un liquido nero, oleoso, che dalla fognatura terminava la sua corsa nel canale che taglia Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro. Il tutto accompagnato da un odore acre e nauseabondo. I residenti avevano allertato le forze dell’ordine che considerato quanto stava avvenendo hanno cominciato le indagini. Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco del Distaccamento di Sala Consilina. Un possibile disastro ambientale che stando a quanto saputo fino a questo momento non ha avuto nessun chiarimento: né sulle conseguenze, né sui possibili autori. La tutela dell’ambiente a Sant’Arsenio è un tema centrale, un tema presente, che però non devo certo dimenticare quello che è avvenuto in passato.-italia2tv-
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