L’Hotel Tanagro ubicato nel comune di San Pietro al Tanagro che da circa un mese è diventato un centro di accoglienza, autorizzato dalla Prefettura di Salerno, il prossimo 26 luglio verrà venduto all’asta e di fatto, nel pacchetto rischiavano di finire anche gli immigrati accolti nella struttura se non fosse intervenuto nei giorni scorsi un provvedimento del giudice dell’esecuzione che ha ordinato lo sgombero della struttura.
L’hotel è diventato un centro di accoglienza di extracomunitari richiedenti asilo in seguito ad un convenzione stipulata dalla cooperativa sociale “L’Impronta” di Santa Maria la Carità, in provincia di Napoli e la Prefettura di Salerno. L’albergo dopo varie vicissitudini sarà oggetto di una vendita all’asta che si terrà il prossimo 26 luglio. Dagli atti, tutti di pubblico dominio, viene fuori che la procedura che ha portato alla vendita giudiziaria è partita nel 2009 su impulso di un istituto di credito del posto.
Nel 2010 il CTU nominato dall’ex Tribunale di Sala Consilina ha presentato la relazione con la stima del valore dell’immobile. A maggio del 2015 è stata disposta la Tribunale di Lagonegro la vendita all’asta. Il prezzo a base d’asta è di 993.750 Euro e dagli atti risulta che l’immobile, su disposizione del giudice dell’esecuzione, è detenuto dallo stesso debitore.
L’asta prevede la possibilità di vendere l’immobile anche ad un prezzo inferiore rispetto a quello a base d’asta. Se infatti dovesse arrivare una sola proposta di acquisto con un prezzo compreso tra il 75 % ed il 100 % di quello base, chi è delegato alla vendita potrebbe accettare l’offerta se dovesse ritenere che non si potrebbe ottenere una cifra più alta, quindi nella peggiore delle ipotesi l’hotel potrebbe essere acquistato anche ad un prezzo di circa 750mila Euro.
Nei giorni scorsi, alla luce della vendita all’asta, è comparsa sull’albo pretorio del Comune di San Pietro al Tanagro una delibera di giunta con la quale viene conferito incarico ad un legale di fiducia “sia per l’inserimento nella procedura al fine di tutelare i diritti patrimoniali dell’Ente, – si legge testualmente nell’atto di giunta – sia allo scopo di accertare lo stato di custodia dell’immobile e di ogni altro risvolto riconducibile alla sua attuale utilizzazione e alle conseguenti responsabilità”. Quest’ultimo passaggio si riferisce appunto all’attuale utilizzo dell’immobile quale centro di accoglienza di extracomunitari richiedenti asilo.
Il Comune motiva la decisione di affidarsi ad un avvocato in quanto creditore di rilevanti somme nei confronti della società a responsabilità limitata, con sede in San Pietro al Tanagro, per imposte e tasse accertate e non pagate. All’avvocato tra le altre cose viene dato l’incarico, non a caso, di accertare a chi l’Autorità Giudiziaria ha affidato la custodia dell’immobile, verificare se e a quale titolo e con quale contratto il custode dell’immobile ne abbia trasferito la disponibilità ad altri e in forza di quale titolo l’immobile viene attualmente condotto dalla società cooperativa “l’Impronta”.
– Erminio Cioffi –
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