Il fidanzato del ministro Guidi e quell’ “amicizia” con l’imprenditore del Vallo di Diano: l’indagine sul petrolio coinvolge anche il Vallo di Diano

L’inchiesta sul Petrolio e sul Centro Oli di Viggiano (soprattutto in merito allo stoccaggio di rifiuti) sta avendo una ricaduta nazionale con le indagini che riguardano il compagno del ministro Federica Guidi. A mettere nei guai il ministri un emendamento alla Legge di Stabilità, approvato all’ultimo momento nel dicembre del 2014, con il quale si dava il via libera al progetto di estrazione di petrolio Tempa Rossa, opera contestatissima dalle associazioni ambientaliste. Quell’emendamento favoriva infatti le aziende del fidanzato del ministro, Gianluca Gemelli. Ma nelle maglie delle inchieste e anche nel capitolo che riguarda Gemelli c’è anche una ricaduta locale, ovvero, per il nostro territorio, per il Vallo di Diano. Tra gli oltre 50 indagati ci sono almeno cinque persone del Vallo di Diano e in uno dei capitoli che riguarda il Gemelli con il sindaco di Corleto Perticara, c’è uno strettissimo rapporto (di lavoro e di affari) tra il fidanzata del ministro e un imprenditore di Polla. Inoltre al centro dell’attenzione degli inquirenti c’è anche la società Outsourching (con due valdianesi tra i soci) per finanziamenti avuti dalla Regione della Basilicata. Da aggiungere a questo quadro che avrà ancora maggiori chiarimenti nei prossimi giorni anche la notizia che la produzione di petrolio in Val d’Agri – pari a 75 mila barili al giorno – “al momento è sospesa”. Lo ha annunciato l’Eni, dopo gli arresti di oggi. La compagnia petrolifera chiederà alla magistratura – alla quale darà “la massima collaborazione” – “la disponibilità dei beni posti oggi sotto sequestro”. L’Eni ha sospeso i lavoratori agli arresti domiciliari e ha confermato, “sulla base di verifiche esterne commissione dalla società stessa, il rispetto dei requisiti di legge e delle best practice internazionali”.-italia2tv-

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