Il sabato “horror” di Gimi nelle campagne del Vallo di Diano: il video-shock e l’appello

Per fortuna che c’è ancora qualcuno come Gimi che… s’incazza! Il Vallo di Diano dice “NO” al Petrolio, così può continuare tranquillamente ad inquinarsi da solo. Almeno questo è quanto viene da pensare guardando le foto e le immagini del nostro video, che documenta l’ennesimo caso di inquinamento ambientale causato dall’uomo nel territorio valdianese.E così anche una semplice passeggiata nelle campagne valdianesi può trasformarsi in un incubo, come è capitato a Gimi Luisi sabato pomeriggio nel territorio di Sala Consilina, ai confini con quello di Padula e di Sassano.Chiariamolo subito: poteva accadere ovunque nel Vallo di Diano, perché parliamo di un fenomeno diffuso, che abbiamo già documentato decine di volte. Il sabato di Gimi da passeggiata nella natura si è trasformato in un horror, uno slalom per evitare incendi dolosi, cumuli di rifiuti e di spazzatura di ogni tipo, discariche abusive a cielo aperto, maiali morti e viscere di altri animali abbandonati, tavole di eternit e altro ancora.Una grandissima delusione per Gimi, che gira tutto il mondo per lavoro e che rientrando a casa si illude di tornare in una isola felice dal punto di vista ambientale.Così non è da tempo, se è vero che sono tantissime le discariche abusive disseminate un po’ dappertutto nel Vallo di Diano. Di qui l’appello di Gimi, che ci ha chiamati per documentare e denunciare questo scempio e lanciare un appello. Forse proprio perché è spesso lontano dal Vallo di Diano per lavoro Gimi ha ancora il pudore di stupirsi e di incazzarsi, vedendo le risorse ambientali territoriali maltrattate e messe in pericolo. E si domanda anche che senso abbia questa ipocrisia valdianese, che da un lato dichiara “NO” al Petrolio, alla Centrale Elettrica di Terna e alle Antenne Telefoniche, e dall’altro lato invece si rende protagonista del suo inquinamento, che produce danni ancora più gravi quotidianamente.Anche perché si inquina dove ci sono greggi che pascolano e terreni che si coltivano: un inquinamento che non mina solo il nostro sviluppo, ma finisce anche sulle nostre tavole.Sono sempre di più i cittadini valdianesi che fanno scempio dell’ambiente, abbandonando rifiuti anche pericolosi ovunque capiti, ma anche semplicemente abituandosi a tutto ciò e voltando la testa dall’altra parte. E le istituzioni contribuiscono indirettamente all’inquinamento del Vallo di Diano, nascondendo la testa nella sabbia e non combattendo in modo adeguato questa piaga che -lo abbiamo ribadito molte volte- ha origini prima di tutto culturali. Servirebbero bonifiche, controlli e punizioni esemplari, ma anche e soprattutto una martellante campagna di comunicazione per riscoprire l’orgoglio di essere valdianesi e di difendere tutti i giorni (realmente e non a chiacchiere) l’ambiente e la natura.Se continuiamo ad avere una piccola speranza che ciò possa accadere, è solo perché nel Vallo di Diano c’è ancora gente come Gimi che… s’incazza.-italia2tv-

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