Ospedale di Polla,il dottor Oricchio sul Servizio Trasfusionale declassato:”Sanità in balia delle onde”
1600 pazienti che effettuano sorveglianza clinica per la terapia anticoagulante orale, con accessi di 70-80 pazienti al giorno presso il servizio, una decina di utenti che ricevono sangue perché affetti da patologie croniche, tantissime persone che effettuano terapia con il ferro endovena.
Sono solo alcuni dei numeri del Servizio Trasfusionale dell’Ospedale “Luigi Curto” di Polla, mentre resta al momento inascoltato il forte allarme lanciato dai sindacati del settore sanità UIL e CGIL per il declassamento del Servizio. Un Decreto dirigenziale del Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali della Regione Campania declassa infatti il Servizio Trasfusionale ad Unità di Raccolta, destinata a diventare articolazione organizzativa del presidio ospedaliero di Battipaglia.Un provvedimento grave per la sanità territoriale e per le fasce deboli: al momento presso il servizio Trasfusionale del Luigi Curto le prestazioni restano le stesse di sempre, ma le conseguenze future del declassamento saranno devastanti. “Il territorio e l’Ospedale ne risentiranno tantissimo” ci spiega il dottor Carmine Oricchio, responsabile del Servizio che, nonostante rappresenti uno dei fiori all’occhiello della sanità valdianese, sta per essere smembrato sull’altare della spending review.In futuro a Polla il sangue potrà essere solo raccolto ma non più erogato come ora accade: immaginabili le disastrose conseguenze per i pazienti e per i cittadini del Vallo di Diano, come evidenzia ai nostri microfoni il dottor Oricchi -italia2tv-
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