Dilaga nel Vallo di Diano una nuova tipologia di truffa, frutto di un’abile messa in scena curata nei minimi dettagli da parte di sempre più “creativi” malviventi: è la truffa della Stufa a Pellet. In poco meno di una settimana, sono infatti ben 5 le truffe frutto di questa tipologia messe a segno tra Sala Consilina e Atena Lucana, per un bottino complessivo in merce vicino ai 15mila euro. 5 le denunce presentate alla Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, l’ultima sabato mattina, da parte dei titolari delle attività commerciali prese di mira e derubate attraverso l’elaborata sceneggiata. I tempi sono cambiati e la crisi modifica profondamente anche le azioni dei truffatori: se Totò vendeva la Fontana di Trevi, i moderni truffatori inventano meccanismi più elaborati ed in questo caso invece di vendere comprano merce, fingendo di effettuare bonifici ed esibendo distinte di pagamento bancarie verosimili in ogni dettaglio, salvo alla fine rivelarsi totalmente false. L’incipit delle 5 truffe denunciate negli ultimi giorni tra Sala Consilina ed Atena Lucana è sempre lo stesso: in negozio si presenta una persona distinta, che afferma di essere dipendente di un’azienda del nord Italia (realmente esistente) vincitrice di un importante appalto (lavori di ristrutturazione del Castello di Brienza, lavori sul raccordo autostradale Sicignano-Potenza o altro). L’abile truffatore, che si avvale del supporto di un complice, afferma di avere necessità di acquistare una stufa a pellet, e l’attenzione si concentra in tutte le occasioni su una tipologia di stufa di media grandezza, e dal prezzo compreso tra 2mila e 3mila euro. Scelta la stufa, il truffatore afferma che la propria azienda effettua acquisti soltanto tramite bonifico bancario, ed ottenuto l’assenso degli ignari titolari dell’esercizio commerciale preso di mira, ottiene da loro le coordinate bancarie per il bonifico. Nel corso dell’elaborata messa in scena, il malvivente finge di parlare al telefono con i responsabili della propria azienda che dovrebbero effettuare il bonifico. Dopo un pò la parte più elaborata della truffa: il malvivente si ripresenta a breve scadenza al titolare del negozio con una falsa distinta del pagamento effettuato, attraverso un istituto bancario del nord, che è perfettamente riprodotta in ogni dettaglio. Ovviamente è impossibile per il titolare dell’attività commerciale verificare in tempo reale il bonifico presso il proprio istituto bancario: ma la falsa distinta, davvero un’opera d’arte della truffa, fuga la maggior parte dei dubbi dei commercianti. A quel punto la stufa a pellet viene caricata su un furgoncino nella disponibilità dei malviventi che attende fuori dall’esercizio commerciale ed il gioco è fatto, con i truffatori che si dileguano con il bottino, almeno fino alla prossima truffa. Solo successivamente i dubbi rimasti ai commercianti per la “particolare” vendita effettuata trovano amara certezza nella conferma della truffa subita, attraverso inequivocabili riscontri. Ma ormai è troppo tardi. I Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina sono sulle tracce della banda di truffatori, che pare abbiano già effettuato diversi colpi simili in altre regioni d’Italia. Non si esclude che lo stesso tipo di truffa possa essere effettuato anche per tipologie di merci diverse dalle stufe a pellet, per cui la raccomandazione a tutti i commercianti del Vallo di Diano è quella di fare attenzione in particolare a clienti sconosciuti e che, pur presentandosi in modo distinto e magari con accento del nord, chiedano di acquistare merci attraverso bonifico bancario. In questi casi è opportuno agire con grande prudenza, e magari avvisare le forze dell’ordine.-italia2tv-
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