Partiranno a breve a San Pietro al Tanagro, i lavori relativi al progetto “LA VIA DELL’ACQUA- Itinerario tra fontana e lavatoio” finanziato tramite i fondi PSR Campania 2007/2013 del GAL “Vallo di Diano” misura 3.13. “Si è cercato, speiaga in una nota l’ Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune, Antonio Pagliarulo, attraverso la memoria storica, di raccogliere notizie relative alle fontane, ai lavatoi ed ai mulini. “Luoghi in cui le donne e gli uomini si incontravano, lavoravano e condividevano le gesta di vita quotidiana. L’idea guida, soprattutto nel materiale didattico, è quella di educare al rispetto dell’ambiente, a ricostruire il senso d’identità di una popolazione con connotazione rurale e di migliorare la conoscenza del patrimonio naturale e culturale. L’obiettivo è quello di affiancare all’aspetto di crescita ed arricchimento quello promozionale-didattico puntando a coinvolgere anche il turismo scolastico. L’itinerario dell’acqua inizia dal lavatoio comunale, un tempo, punto di ritrovo giornaliero. Il percorso si snoda nel centro storico dando la possibilità al turista di visitare lungo il tragitto il Palazzo Baronale Jannelli, la chiesa madre di San Pietro Apostolo . La seconda tappa del progetto è il Parco dei Mulini. Si tratta di una piccola vallata che si apre quasi come un anfiteatro naturale tra due versanti montuosi coperti da boschi e solcati dal torrente Setone. L’ultima tappa dell’itinerario, continua l’Assessore Pagliarulo, è la fontana Canali che un tempo era luogo di incontro e fermata fondamentale per l’approvvigionamento idrico. Uno degli elementi che ha fatto da impulso al progetto è stato dato dalla presenza di un bacino di raccolta dell’acqua (in dialetto chiamato torre) di un mulino . Tuttora, spiega infine Pagliarulo, esiste un mulino ben conservato ed i ruderi di un bacino di raccolta di un altro mulino, la cui esistenza è dovuta al vicino torrente Secchio. A suffragare questa ipotesi è anche la presenza di una piccola chiesa dedicata a San Giovanni Battista, il cui culto è legato strettamente all’acqua. Ad ulteriore prova di quanto sostenuto è la constatazione che l’antica denominazione della chiesetta era “San Giovanni nella Torre”, quasi ad indicare che fosse sorta all’interno di un precedente bacino idrico”.-italia2tv-
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