Appalti e mazzette alla Provincia di Salerno, nei guai 79 persone. Più di 60 gare d’appalto truccate

Secondo l’accusa le gare d’appalto truccate sono state più di sessanta, con ventisei atti falsi e trentadue episodi di corruzione in cui è stato tracciato uno scambio di denaro tra imprenditori e pubblici funzionari. Una maxi inchiesta – come riporta il quotidiano La Città di Salerno – con 79 indagati, di cui la Procura chiede adesso il rinvio a giudizio e per i quali il giudice dell’udienza preliminare Renata Sessa dovrà decidere, il 7 maggio, se disporre il processo. In queste settimane gli indagati avranno il tempo di valutare la scelta di un rito abbreviato o di un patteggiamento della pena, come già fece nella prima inchiesta sugli appalti in Provincia l’imprenditore nocerino Giovanni Citarella, che con le sue confessioni ha fatto partire questo secondo filone d’indagine che coinvolge tra gli altri il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri. Individuati come danneggiati, e chiamati a costituirsi parte civile nell’udienza di maggio, sono stavolta non solo la Provincia (dove Alfieri è stato assessore ai lavori pubblici nella giunta di centrosinistra) ma anche i Comuni di Agropoli, Fisciano, Nocera Inferiore, Battipaglia e Campobasso. Dopo la conclusione delle indagini notificata in estate – si legge sul quotidiano – i sostituti procuratori Rosa Volpe, Francesco Rotondo e Guglielmo Valenti hanno mantenuto intatto l’impianto accusatorio. Alfieri è accusato di avere incassato mazzette per 25mila euro per orientare l’aggiudica degli appalti. A consegnargli il denaro sarebbero stati gli imprenditori Giuseppe e Carmine Ruggiero di Capaccio, che per la loro posizione hanno già patteggiato. Il pagamento è stato ricostruito in due tranche: una di 10mila euro, versata nel 2006 per ottenere l’appalto dei lavori di completamento sulle strade Campagna-Oliveto Citra e Capaccio-Stio; l’altra per i restanti 15mila, affinché l’assessore facesse affidare a loro i lavori di somma urgenza. Un obiettivo raggiunto, secondo i magistrati, perché le ditte facenti capo ai Ruggiero ottennero nel comune di Altavilla Silentina tre lavori per un importo totale di 300mila euro: la sistemazione della strada dal bivio di Albanella al bivio Quercioni, la sistemazione della provinciale “Pietre bianche” nella frazione di Olivella e il tratto tra bivio “Quercia grossa” e la frazione Borgo Carilia. Se per Alfieri il capo d’imputazione è quello di corruzione - si legge ancora su La Città – l’ex presidente della Provincia, Angelo Villani, risponde invece dell’accusa di peculato, per aver fatto asfaltare con denaro pubblico la strada che portava al deposito di un suo supermercao Alvi a Fisciano (40mila euro il valore del bitume utilizzato). Imputati di corruzione sono invece otto dipendenti della Provincia, che secondo gli inquirenti hanno incassato tangenti di importi tra i 3mila e i 50mila euro, talora associate ad altre utilità come l’esecuzione di lavori edili in proprietà private. Le gare finite nel mirino della Procura riguardano soprattutto lavori stradali, tra cui la viabilità per l’aeroporto, quella attorno all’Università, il collegamento tra Aiello e Baronissi, il sottopasso ferroviario di Agropoli, il collegamento della zona termale di Contursi e una vasta rete viaria in Cilento e Piana del Sele. Ma ci sono anche la scuola di Episcopio a Sarno, la sistemazione del bocciodromo a Battipaglia, la realizzazione di un centro direzionale a Campobasso e alcuni i centri per l’impiego. - ondanews -

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