Processo Chernobyl. Il Giudice apre ufficialmente il procedimento a carico dei 38 imputati

Erano passate da poco le 16 quando si è conclusa al tribunale di Salerno l’ultima udienza preliminare del processo Chernobyl sullo sversamento e smaltimento illecito di rifiuti tossici e pericolosi. Il Gup Dolores Zarone dopo diverse ore di attesa ha rinviato tutti i 38 imputati a giudizio per tutti i reati contestati, tranne i due di cui al capo c ed e cioè i reati di smaltimento illecito di rifiuti e deturpamento delle bellezze naturali. Il reato più grave è senza alcun dubbio il disastro ambientale e dunque è stato ritenuto sussistente per il rinvio. “Risultato ottimo” è il primo commento a caldo dei presenti in aula- ora si potrà instaurare il processo vero e proprio. Si apre pertanto il prossimo 9 aprile alle 9:30 la fase dibattimentale e pertanto si entra nel vivo del processo che ha suscitato malcontento, polemiche, disagio e allarmismo dato che si parla di sversamento illecito nei terreni agricoli che danno poi quella frutta e verdura che portiamo in tavola e che quindi ingeriamo. Insomma si vuol sapere se quello che ingeriamo e respiriamo è veramente veleno per la nostra salute. E ora con questo procedimento penale in corso siamo veramente vicini a conoscere la verità. “Carissimi, dire che il risultato raggiunto era scontato potrebbe davvero non rendere bene lo stato d'animo di chi era in attesa del pronunciamento del Gup- esordisce il coordinatore Codacons Roberto De Luca dal noto social facebook- Parlando con l'avvocato Marchetti, il nostro punto di riferimento che ringrazio, sul lungo intervento di uno dei difensori, abbiamo riflettuto su come intendere il concetto che le attività di smaltimento illecito di rifiuti possono migliorare i fondi agricoli. Oppure su come spiegare una nuova eccezione di competenza territoriale. Oppure sull'interpretazione di alcune foto”. Prosegue De Luca: “Oggi l'avvocato difensore di uno degli imputati del Vallo di Diano ha chiesto il dissequestro dei terreni del proprio assistito. Segno questo che le voci di avvenuto dissequestro per tutti i terreni era completamente falsa. Un altro tassello nel mosaico. La fase dibattimentale non sarà semplice. Dovremo arrivare ferrati alle udienze per capire, approfondire e venire a capo di qualche altra parte della verità. Il percorso verso la verità inizia ad aprile”. “Abbiamo fatto il nostro dovere” commenta dal suo profilo facebook l’esito dell’udienza di ieri, l’avv. Matteo Marchetti. Immediata soddisfazione per i comitati i gruppi come #dianoinpiena, la chiesa e le comunità colpite dalla inchiesta Chernobyl assetate di verità sullo stato reale dei fatti. -Antonella Citro-

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