Una persona in carcere ed altre tre destinatarie della misura cautelare dell’obbligo di firma per tre giorni a settimana.
E’ questo il bilancio dell’attività di indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Sala Consilina e di Buonabitacolo che ha permesso di smascherare una tentata truffa ai danni di una società assicurativa.
Destinatario della misura di custodia cautelare in carcere è stato G.C. di 38 anni di Sala Consilina, già detenuto per altri motivi, invece l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria è stato disposto nei confronti di una donna di 38 anni e un uomo di 36 di Buonabitacolo e di un uomo, C.C. 36 anni, di Sala Consilina, fratello dell’arrestato.
Le indagini sono partite nel mese di luglio dello scorso anno in seguito all’incendio avvenuto all’interno di un negozio di scarpe ubicato nella frazione di Trinità di Sala Consilina. Tutto era stato organizzato alla perfezione con tanto di “attori”, pronti a recitare ciascuno il proprio ruolo, per far credere che a causare l’incendio era stata un’auto, una Nissan Micra che avrebbe preso fuoco mentre stava percorrendo la Strada Provinciale.
Alla guida dell’auto, stando a quello che chi ha architettato la truffa voleva far credere agli assicuratori ed ai Carabinieri, ci sarebbe stata una donna di 38 anni di Buonabitacolo e insieme a lei la figlia di 10 anni. L’auto avrebbe preso fuoco e la donna presa dal panico avrebbe perso il controllo della vettura per poi sfondare la vetrina del negozio. Da qui l’incendio che avrebbe distrutto tutta la merce contenuta all’interno.
I Carabinieri non hanno creduto però fin dal primo momento a questa versione ed infatti hanno subito avviato le indagini per capire cosa fosse realmente successo. Ci sono voluti circa cinque mesi per far venire a galla la verità.
Le indagini hanno fatto emergere che a bordo dell’auto c’erano due uomini, dopo aver sfondato la vetrina del negozio uno dei due è sceso per appiccare l’incendio. I due si sono allontanati lasciando sulla scena la donna e la figlia. La 38enne. quando sono arrivati i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri, si è fatta trovare particolarmente “sconvolta e terrorizzata” ed ha raccontato la “finta” versione dei fatti.
Le fiamme hanno completamente distrutto il negozio, non è ancora chiaro se all’interno vi fosse della merce o soltanto gli scatoli vuoti delle scarpe. All’assicurazione era stata fatta una richiesta di risarcimento danni di circa 150mila Euro. Tutti e quattro dovranno rispondere di concorso incendio doloso, violenza privata e danneggiamento fraudolenti di beni assicurati.
- Erminio Cioffi -
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