Sant’Arsenio: Scippi e furti. Preoccupazione tra i cittadini

Gli ultimi furti registrati in questi ultimi tempi a Sant’Arsenio stanno creando legittima preoccupazione tra gli abitanti. Storie di ordinaria amministrazione abituati a leggerle sulle cronache nazionali e che ora si registrano anche nel Vallo di Diano e, negli ultimi tempi, particolarmente a Sant’Arsenio, “Svizzera del sud” del recente passato ed oggi sempre più somigliante al “Bronx” di americana memoria.I continui furti di rame al cimitero, il furto al “Bar Sport”, il tentato furto ad una signora in pieno centro. Una signora che, mentre camminava tranquillamente facendo ritorno alla sua abitazione, all’improvviso si è sentita tirare la borsa che aveva a tracolla da un uomo a bordo di una bicicletta. La signora sentendosi tirare e capendo cosa stava succedendo, ha iniziato ad urlare e facendo forza, è riuscita a trattenere la borsa, mentre l'uomo, a questo punto, è scappato via facendo perdere le sue tracce. Ieri invece, come accade sistematicamente ogni qualvolta a Sant’Arsenio c’è mercato, ( ma questo, in verità, è successo ultimamente anche nel corso del mercato settimanale di Polla), almeno due portafogli sono stati sottratti ai loro proprietari da mani senza volto. “Bronx di Diano”?. L’interrogativo che tutti si fanno è “cosa sta succedendo?”. Frutto della crisi e segnale tangibile di un disagio economico e sociale che sta toccando il fondo. Ovviamente non è il Far West, ma sono segnali legati soprattutto alla crisi economica, che può spingere a compiere reati a causa del disagio e difficoltà in cui ci si trova e che aumentano le probabilità che nuovi poveri, di indole certamente non criminale, in uno stato di bisogno possano delinquere. Da più parti si invoca maggiore controllo del territorio, ma questo non significa solo ed esclusivamente inaugurare uno “stato di polizia”, bensì valutare la problematica, sedersi attorno ad un tavolo, elaborare strategie durature nel tempo, creare opportunità di riscatto, rendere le persone autonome e non più “dipendenti” dai 15 giorni di lavoro o dal sussidio che dura giusto il tempo di pagare le bollette o, peggio, per essere dilapidato in poche ore per tentare la fortuna o addirittura per sballarsi!
- Giuseppe Procaccio - ondanews -

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