Sala Consilina – “Tribunale che va, ferrovia che ritorna”. Potrebbe essere questo il motto di una campagna per la riattivazione della tratta ferroviaria Sicignano – Lagonegro alla luce della recente decisione del Governo di sopprimere il tribunale di Sala Consilina per accorparlo e trasferirlo proprio a Lagonegro, comune della Basilicata che è anche il “capolinea” della tratta ferroviaria chiusa al traffico da 25 anni ufficialmente per la realizzazione di lavori di ammodernamento che però non sono mai iniziati. Mai come ora sarebbe giustificata la riapertura della ferrovia visto che tutta l’utenza del tribunale salese si trasferirà a Lagonegro, ordine forense incluso, e si tratta di decine di migliaia di persone. Numeri questi che giustificherebbero la riattivazione della linea che diventerebbe una sorta di metropolitana in grado di collegare il Vallo di Diano con il popoloso comune lucano. La tratta in questione ha vissuto da sempre una storia particolare. Costruita per attraversare il Vallo di Diano e il Lagonegrese per poi collegarsi alla Tirrenica, ha finito per diventare un’enorme linea secondaria di 78 km. Nel 1987 fu momentaneamente sospesa dal servizio per consentire l’elettrificazione della Battipaglia-Potenza, riaperta nel 1993. Ad oggi, invece, sulla linea valdianese circolano solo rovi ed erbacce mentre gli autobus sostitutivi si protraggono da venticinque anni in virtù del detto che definisce in Italia ‘nulla di più definitivo del provvisorio’. Nei giorni scorsi sono stati diversi i Comuni che hanno approvato delle delibere per chiedere la riattivazione della tratta ferroviaria. Questa situazione ha spinto un gruppo di cittadini a fondare un Comitato per la riattivazione della tratta che ha iniziato a lavorare per invertire la tendenza e riportare il treno al suo posto. Il comitato ha intenzione di sottoscrivere dei protocolli di intesa con le amministrazioni comunali valdianesi, dare vita a campagne di sensibilizzazione coinvolgendo cittadini ed associazioni sul territorio e “rompere le scatole” con istanze e azioni concrete per scomodare chi ha il potere per decidere sul ripristino della circolazione dei treni
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