Incendio di natura dolosa, operato per mano di ignoti questa notte, ai danni del Bar Zero11 sito in via Santa Maria della Misericordia ed adiacente alla nuova sede della BCC di Sassano. Su quanto accaduto sono in corso dalle prime ore di questa mattina le indagini dei Carabinieri della Stazione di Sala Consilina, al comando del Maresciallo Cono Cimino, giunti sul luogo subito dopo l’allarme. Dalle prime informazioni pare si sia trattato di un vero e proprio atto a scopo intimidatorio, operato da ignoti che hanno prima tentato di introdursi all’interno del locale attraverso i vani di un box sottostante, dove però non sono riusciti a forzare una porta basculante, e che poi hanno insisto nel loro intento criminale salendo su un ballatoio posto nella parte retrostante all’edificio. Qui hanno raggiunto una finestra di pertinenza del laboratorio del bar, e dopo aver scardinato l’inferriata posta a protezione della stessa, hanno sfondato il vetro antisfondamento e dal foro praticato, abbastanza ampio per consentire l’inserimento all’interno una mano, hanno versato all’interno del liquido infiammabile. I rilievi effettuati dai militari dell’Arma dovranno stabilire il tipo di idrocarburo utilizzato, potrebbe trattarsi di benzina o di altro. In ogni caso il liquido ha preso fuoco, ma per fortuna l’incendio, forse per mancanza di ossigeno o per altri motivi, è rimasto circoscritto ad un’area abbastanza limitata dell’esercizio commerciale, danneggiando oggetti di plastica ed utensili presenti nel laboratorio ma auto-estinguendosi dopo un po’. Insomma danni rilevanti ma non ingentissimi, ma quello che desta sicuramente preoccupazione -e sul quale le indagini dei carabinieri si stanno concentrando- è la natura evidentemente intimidatoria del gesto. Su questo al momento bocche cucite, anche se sembrerebbe da escludere che possa essere l’elemento ricattatorio o estorsivo alla base dell’atto intimidatorio. Restano ovviamente aperte tutte le ipotesi, ed i militari dell’arma hanno già acquisito ed hanno cominciato a verificare le immagini delle telecamere di video-sorveglianza poste nei locali nei pressi dello Zero11.
Antonio Sica
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