"E fuori nevica", Andrea Di Maria protagonista nella commedia di V. Salemme

Debutto all’insegna del successo nell’ultimo fine-settimana al Teatro Mancinelli di Orvieto di 'E fuori nevica', commedia scritta e diretta dall'attore partenopeo Vincenzo Salemme, che con quest'opera raggiunse il suo primo successo nazionale. A distanza di anni, Salemme ripropone in questa parte finale del 2012 “E fuori nevica” curandone la regia, ed affidando quello che fu il suo ruolo ad Andrea Di Maria, talentuosissimo attore di Sala Consilina. Dunque la bravura, la simpatia e la professionalità di Andrea hanno totalmente conquistato Salemme, tanto da affidargli la sua fiducia ed il ruolo di protagonista in una commedia che sicuramente riveste per l’attore partenopeo un significato particolare e alla quale tiene moltissimo. Per Andrea si tratta indubbiamente della consacrazione definitiva a stella di prima grandezza nel panorama teatrale nazionale: non solo l’ennesimo salto di qualità in pochi anni ma anche un trampolino di lancio verso palcoscenici sempre più grandi ed importanti e chissà, magari anche verso il cinema. Intanto il successo ottenuto ad Orvieto da “E fuori nevica”, con applausi a scena aperta dopo la rappresentazione, è solo l’anteprima di quello che si preannuncia un dicembre da “tutto esaurito”: dopo alcune tappe in città di provincia, lo spettacolo debutterà il 28 Novembre al Teatro delle Palme di Napoli, dove resterà in cartellone fino al 30 dicembre. Anche questo un segnale importante, visto che capita davvero raramente che una rappresentazione teatrale resti nello stesso Teatro per un periodo di tempo così lungo. “E fuori nevica”, che vede nel cast anche Giovanni Esposito, Mario Porfito e Francesco Procopio, racconta la storia divertente e tenera di tre fratelli: Enzo, musicista di scarso livello interpretato da Andrea Di Maria, Cico, affetto da una strana forma di autismo, e Stefano, "il normale", ossessionato da un eccessivo senso di responsabilità. Costretti a coabitare per decisione testamentaria della madre morta da poco, pena la perdita dell'eredità, Enzo e Stefano fanno buon viso a cattiva sorte accettando la convivenza forzata con il terzo fratello e dando luogo ad una serie di divertentissime gag nel corso della commedia, tutta giocata sulle difficoltà di una convivenza coatta e sull'incompatibilità di tre caratteri così diversi tra loro.     - Antonio Sica -

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