A Teggiano, in Campania, il Palio del Ciuccio

Anche quest’anno si svolgerà, a cura del Circolo ACLI Camminare Insieme, l’appassionante “Palio del Ciuccio” nella frazione San Marco di Teggiano, giunto ormai alla sua diciottesima edizione dell’era moderna. La manifestazione quest’anno dedicherà anche uno spazio all’enogastronomia a partire da domani 23 agosto.Il palio è una maratona all’insegna del divertimento e del gusto. Una gara con i ciucci che ogni anno viene rievocata sulle ali di vecchie leggende legate alla storia secolare del comune di Teggiano.
Narrano infatti alcuni cronisti che in un tempo lontano un incendio divampò nella cappella in onore di San Marco. I contradaioli di S. Marco allora, per spegnere le fiamme iniziarono una generosa colonna caricando botti d’acqua sui basti degli asini ra “lu cursu”, e così contribuirono a salvare l’immagine sacra del Santo. Secondo altri l’origine del Palio risale al Medioevo quando i Sanseverino, potenti Signori di queste terre giocavano un ruolo di notevole importanza tra le contese dei Principi meridionali. Narrano infatti le cronache del tempo che un incendio divampò nel castello, durante l’assedio di Federico d’Aragona, dodici anni dopo la congiura dei baroni del 1485; per spegnere le fiamme i contradaioli di S. Marco iniziarono una generosa colonna verso la valle ove scorreva “lu cursu” e, caricando botti d’acqua sui basti degli asini, contribuirono a salvare la roccaforte. A seconda della tesi che si predilige avremo che il Parroco o i Sanseverino indirono una sfida al centro della quale vi era una corsa di asini con in premio l’immagine del Santo. Qualcuno tramanda che all’epoca la zona di San Marco era divisa in 12 rioni, (Angiolelle, San Salvatore, San Paolo, Pozzale, Boccarino, San Raffaele, Castagneto, Buco, S. Giovanni, Due Madonne, Processione, Tempa) e che la gara si correva alla lunga, cioè su un percorso che andava dal centro della Piazza di San Marco sino alla campagna, correndo sul pietrame delle strade sterrate, fangose e sconnesse.Gli asini sono cavalcati e semplicemente incitati a correre da un fante per ogni borgo, solo nel prologo è il fante a dover correre a piedi per stabilire la scelta della posizione per la partenza in piazza.
Alla contrada vincitrice va il “MARCUS” del Palio di Teggiano un drappo con l’immagine del leone simbolo di S. Marco che, di anno in anno, passa al borgo vincitore. All'ultimo arrivato lu "fasulu" (fagiolo) che diventa occasione per far festa, l'anno dopo, nella speranza che la sorte lo affidi ad un altro borgo.
Sabato 25 agosto lo spettacolo si annuncia ancora più avvincente perché a contendersi l’edizione 2012, come avviene ormai da quattro anni, del Palio scenderà in campo l’intera Teggiano con le sue frazioni Prato Perillo, Piedimonte e Centro Storico (vincitrice dell’edizione 2010 - 2011) e Pantano (vincitrice dell’edizione 2008 -2009).
il protagonista assoluto delle festa è l’asino , l’amico sempre presente ed affettuoso. Il palio di Teggiano come quello di Siena, si sta dimostrando la manifestazione è la corsa più simpatica dell’anno che viene svolta nel comprensorio del Vallo di Diano.
In conclusione, la manifestazione vista la grande affluenza e la risonanza riscontrata nel comprensorio, nelle precedenti edizione ha raggiunto l’obiettivo che gli organizzatori si erano prefissati, che oltre a salvaguardare e reintrodurre l’asino nella nostra cultura e nella nostra tradizione più genuina finalizzata alla riscoperta delle nostre origini di civiltà contadina, ha fatto riscoprire il rapporto uomo-animale-natura. In un ambiente gradevole e ricco di stimoli, a contatto con la natura e il verde, quindi “fare festa” nell’atmosfera e con gli ingredienti di una volta.
Con la riscoperta di questa “corsa tra contrade”, la si è trasformata in festa popolare, nello scenario del borgo di S. Marco.

-vallonotizie24-

Commenti