Pittella: Così la Merkel scassa l’Europa

Il Consiglio dell’Unione europea di oggi e domani sarà una battaglia vera. Dalle decisioni che verranno prese dipenderà l’unità politica ed economica del continente e il futuro dei singoli Stati. Il primo ministro italiano Mario Monti presenterà alla cancelliera tedesca Angela Merkel un piano per la crescita. Piano che sarà appoggiato dalla Francia di Francois Hollande e dai Paesi del Sud europeo. Per ora il capo del governo tedesco non sembra cedere sul tema dei temi: la sostenibilità del debito pubblico dei singoli Stati. “Finché avrò vita nessun interesse sarà ripartito” tuona Merkel. Ma che aria tira a Bruxelles? C’è la volontà di salvare l’euro e di ripartire rinunciando tutti a qualcosa? Da Bucarest, dove in questi giorni s’è riunito il vertice del Gruppo europarlamentare, risponde Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo. Il suo è un invito diretto alla Germania: “L’Europa conviene a tutti”.

Giorni infuocati per il futuro dell’Euro. Quali sono i punti cruciali del dibattito?
Due questioni fondamentali: la crescita e la gestione della crisi. Le notizie degli ultimi giorni potrebbero cambiare gli scenari e se ben interpretati potrebbero portare ad una buona conclusione del vertice di Bruxelles.

A cosa si riferisce?
La Grecia si sta mettendo in riga. E le informazioni che ricevo in queste ore mi fanno ben sperare sulle opportunità di crescita del Paese ellenico. Bisogna dare una mano però, non creare ostacoli.

Cos’è che ostacola davvero la crescita?
Il debito dei singoli Stati che è insostenibile. E lo squilibrio sui tassi d’interesse che bisogna pagare sul deficit. Tra il Nord e il Sud dell’Europa c’è una differenza inaccettabile. E quando vuoi stare all’interno di una comunità economica e politica non puoi ignorare la questione.

Quali sono gli strumenti per operare in questa direzione? Lei parla da anni di eurobond.
Deve per forze essere questo il modello. Ma non solo gli Eurobond la soluzione. C’è la soluzione di Monti: estrema ma sensata.

Monti veste la sua proposta da ultimatum. Dice che non c’è possibilità di presentarsi lunedì ai mercati senza un piano per la crescita. Che ne pensa?

Monti vuole far intervenire i fondi salva stati (Efsf ed Esm) sul mercato secondario per acquistare titoli del debito dei Paesi in regola con la disciplina fiscale, così da contenere spread ingiustificati con i Bund tedeschi. E’ il meccanismo “anti spread”: una cosa che serve a garantire gli interessi di tutti.
Sì, ma la Merkel non sente da quest’orecchio.Non capisco la posizione tedesca. Dimenticano che la metà del mercato delle loro industrie è nel Sud Europa. Noi che compriamo le Bmw e le Volkswagen. Se si scassa tutto, sono loro i primi a pagare.

E questo rischio c’è?
C’è ed è forte. Non è solo la Grecia il problema: Spagna e Italia saranno le prime a pagare se non si trova la quadra.

Quali sono gli umori a Bruxelles: ottimismo o paura?
I parlamentari europei sono arrabbiati. Una delle ragioni vere della nostra crisi è la mancanza di coesione politica. Il solco che si crea tra il lavoro e le direttive nostre e le decisioni dei singoli Stati, che finiscono sempre per fare i loro interessi.

Come si risolve questa questione?
Solo trovando l’unità politica. Solo portando al centro della vita politica continentale il Parlamento, come avviene normalmente in democrazia. Noi siamo eletti dai cittadini ed è giusto che le nostre proposte vengano rispettate dai governi. Non ignorate.

-denaro.it-

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