Sala Consilina : Il PD ricorda il 20°anniversario della strage di Capaci, in cui perse la vita Giovanni Falcone


- Riceviamo e pubblichiamo -

A venti anni dalla strage di Capaci dove persero la vita il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, è importante tenere sempre vivo il ricordo per non dimenticare, e ci piace farlo con le parole che il Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Milano, ed oggi anche capo della DDA di Milano, Ilda Boccassini, utilizzò in occasione del 10° anniversario della morte di Falcone:
“Né il Paese né la magistratura né il potere, quale ne sia il segno politico, hanno saputo accettare le idee di Falcone, in vita, e più che comprenderle, in morte, se ne appropriano a piene mani, deformandole secondo la convenienza del momento.
E' soltanto il più macroscopico paradosso della vita e della morte di Giovanni Falcone: la sua breve esistenza, come oggi la sua memoria, è stata sempre schiacciata dal paradosso, a ben vedere. Ce ne sono di clamorosi...
Non c'è stato uomo in Italia che ha accumulato nella sua vita più sconfitte di Falcone. E' stato sempre "trombatissimo". Bocciato come consigliere istruttore. Bocciato come procuratore di Palermo. Bocciato come candidato al Csm, e sarebbe stato bocciato anche come procuratore nazionale antimafia, se non fosse stato ucciso".
E lo stesso Giovanni Falcone prima di essere ucciso, in una intervista dichiarò:
“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere”
Oggi, dopo venti anni, a seguito delle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, figlio di Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo legato alla mafia nel periodo delle stragi, e del pentito Giuseppe Spatuzza, boss palermitano, si sta indagando su una presunta trattativa tra la mafia e lo stato, che può essere stata la vera causa delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, dove persero la vita il Giudice Paolo Borsellino e sei agenti della sua scorta.

Il delegato all’assemblea provinciale del PD, Fabio Longo

-vallonotizie24-

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