Giallo sulla morte del degente caduto dalla finestra dell’ospedale di Polla


Sequestrata la cartella clinica del paziente 45enne che sabato ha perso la vita cadendo da una porta finestra al secondo piano dell’Ospedale “Luigi Curto”. Una morte strana avvenuta in circostanze ancora tutte da chiarire. Il 45enne originario di Sanza, ricoverato nel reparto di otorinolaringoiatria per accertamenti a seguito di una emorragia nasale, da quanto dichiarato dal direttore sanitario del nosocomio pollese, Nunzio Babino, nella tarda serata di venerdì evidenziava uno stato di agitazione che intorno alle 23,00 ha costretto i sanitari a somministrargli un calmante. Alle 3,00 circa della mattina seguente, in evidente stato confusionale, tenta di lasciare l’ospedale. Bloccato da un infermiere è riuscito a divincolarsi e scappare.

SUL MARCIAPIEDE - Da qui iniziano i circa dieci minuti di blackout che hanno poi portato al ritrovamento dell’uomo sul marciapiede antistante la porta d’ingresso dell’ospedale in gravi condizioni. Secondo la ricostruzione del direttore sanitario, il 45enne, sfuggito al controllo dell’infermiere, ha attraversato il lungo corridoio, fuori dal reparto, ha imboccato una porta che conduce nell’ala occupata dall’amministrazione, con l’ausilio di un estintore ha abbattuto una vetrata della sala riunioni; sullo stesso piano ha forzato anche la porta dell’economato dove alcuni documenti, con evidenti segni lasciati dalle scarpe, ed una sedia, sono stati ritrovati sotto una finestra. Qui ha imboccato le scale che conducono al piano terra. Sceso di un piano, sembra, abbia aperto la porta finestra custodita con una robusta inferriata esterna, probabilmente l’ha scavalcata, ed a questo punto è caduto nel vuoto. Nel frattempo gli infermieri e la guardia in portineria lo stavano cercando. Babino riferisce che un vigilantes al piano terra ha intravisto l’uomo cadere nel vuoto, attraverso i vetri dell’altra finestra posta al piano inferiore. Di qui l’immediato soccorso con circa due ore di trattamento prima del trasferimento presso il “Ruggi D’Aragona” di Salerno dove l’uomo è morto per le gravi ferite riportate nella caduta. Insomma una ricostruzione che lascia molti lati oscuri ed inesplorati e che meritano di essere approfonditi.

AUTOPSIA ANCORA NON EFFETTUATA - Nella mattinata di ieri, lunedì, il magistrato inquirente, il dottor Rinaldi della Procura di Sala Consilina, ha disposto il sequestro della cartella clinica effettuato dai carabinieri della stazione di Polla. Intanto il corpo dell’uomo rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria che non ha ancora nominato il perito per l’eventuale esame autoptico. Sconcerto ed incredulità nella comunità di Sanza dove l’uomo viveva con la moglie e due bambine. Impiegato in una cooperativa sociale che ha in appalto la raccolta dei rifiuti solidi urbani nel comune ai piedi del Cervati, il 45enne era conosciuto e stimato per la sua semplicità e per la sua pacatezza. Due elementi, questi ultimi, che lasciano increduli coloro che lo hanno conosciuto e che porta assolutamente ad escludere un gesto volontario.

corriere del mezzogiorno.it

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