Sassano : Intervista a Gaetano Arenare :“Le mie dimissioni dalla Ergon? Un’occasione per aprire un dibattito”
intervista a Gaetano Arenare sulle dimissioni dalla presidenza della Ergon, l’azienda partecipata che gestisce il ciclo dei rifiuti del Consorzio di Bacino Sa 3.
- Presidente, dimissioni perché?
“Perché spero che si apra un dibattito, una discussione. Quanto sta avvenendo nel Vallo di Diano, da quando sono cambiati i vertici all’ente Provincia, è sotto gli occhi di tutti. Da un lato c’è il presidente Cirielli che cerca in tutti i modi di “occupare” il Vallo di Diano e dall’altro lato si registra una “guerra” interna neanche tanto fredda nei confronti di chi, recependo le linee del segretario provinciale del PD, è convinto che con il presidente Cirielli non bisogna trattare. Tra queste persone c’è gente come me, che ha sempre lavorato per il territorio e, come premio, riceve quotidianamente stilettate feroci proprio da gente che milita nel mio stesso partito. A che gioco giochiamo?
- A che gioco giocate?
“ Un gioco evidentemente pericolosissimo e sporco. Su questa battaglia politica, per esempio, della Ergon, mi sarei aspettato solidarietà non solo da parte del PD che c’è stata e si è manifestata con grande slancio, ma anche da parte degli amministratori locali. Ed invece da parte di molti amministratori locali, che militano nel mio stesso partito, sono accusato in tutte le maniere, in maniera subdola e in maniera aperta, addirittura sul piano personale.”
- Cioè?
- “Risponderò presto con un manifesto pubblico. Sono stato accusato di essere stato oggetto di nomine, di aver provveduto a farmi nominare e a far nominare. Ma vogliamo scherzare?. Le nomine sono altre, i nominati sono altri. Ma queste cose le spiegherò dettagliatamente alla gente”
- Le sue dimissioni rappresentano la rinuncia, ora, alla sua indennità prevista per il ruolo di presidente.
“Una indennità lorda di 500 euro mensili che al netto significa appena 300 euro. E’ questo il problema? Siamo seri. Se veramente volgiamo difendere la nostra autonomia dobbiamo condividere delle azioni comuni. Non si può giocare sulla pelle di onesti e bravi lavoratori che hanno il diritto di essere retribuiti. I comuni che non vogliono pagare… Ecco, ora che io mi sono dimesso, non rappresentando più un problema evidentemente, facciamoci la domanda “come si vuole difendere questo territorio?”
La verità è che si affacciano troppi giochi loschi all’orizzonte, c’è troppo arrivismo, troppo personalismo, troppa presunzione e, a mio avviso, anche tanto dilettantismo.
Il PD, il mio partito, mai forse come in questo momento , nel Vallo di Diano, interpreta al meglio la teoria hobbesiana “homo homini lupus”.
E questo non è bello, perché si calpestano rapporti, amicizie, patti, strette di mano, valori. Ok, io mi faccio da parte. I signori si accomodino”
- ondanews.-
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