Maria Letizia Gorga, accompagnata da Stefano De Meo al pianoforte e Laura Pierazzuoli al violoncello, racconta in musica un secolo di canzoni proibite con brani, divertenti e licenziosi, che hanno subìto le censure dei benpensanti. E’ “Osceno Novecento”, uno stuzzicante ritratto dell’erotismo velato del ‘900 scritto e diretto da Pino Ammendola, che andrà in scena il 2 giugno, alle ore 21, nel teatro di Laurino (Salerno), per la terza e ultima data della stagione teatrale curata dalla direttrice artistica Almerica Schiavo, e patrocinata dalla Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e Laurino. A formare l’originale e stuzzicante recital di canzoni è una serie di ventidue brani - graffianti, divertenti, licenziosi - scelti in quel repertorio musicale che lungo il ‘900 europeo fa da sfondo ad avvenimenti pubblici e vicende private, non mancando di sfogare anticonformismi e libertà e perciò spesso provocando l’ira dei benpensanti e i fulmini della censura di stato. Dalla più celebre “Mutandine di chiffon” di Marf alla meno nota cover “Angeli e diavoli” (proposta nella versione italiana di Paolo Limiti), i ventidue pezzi selezionati dalla passione di Enzo Giannelli e raccordati dallo spirito di Pino Ammendola compongono, sulle note dal vivo del pianoforte di Stefano De Meo (anche autore degli splendidi arrangiamenti) e del violoncello di Laura Pierazzuoli, un gustosissimo pastiche in musica e parola. “A differenza dei nostri giorni – ha spiegato Maria Letizia Gorga - dove di sesso se ne parla in qualsiasi talk-show televisivo ma se ne fa sempre meno, una volta, agli inizi del secolo appena trascorso, stando al titolo di una celebre canzone del 1927 cavallo di battaglia di Milly, l’amore “Si fa ma non si dice”. E, per parlarne, si ricorreva ad eufemismi, allusioni, doppi e tripli sensi con salto mortale che facevano la gioia, il divertimento osè dei frequentatori dei caffè-concerto.Questo è un appuntamento con l'eros raccontato con grazia,in punta di piedi,sbirciando dal buco della serratura di quell'osceno oggi purtroppo sostituito dalla volgarità”.
"Anche per il 2011 - ha detto Almerica Schiavo - siamo riusciti a realizzare una stagione teatrale di altissima qualità, nonostante le difficoltà economiche, per regalare al pubblico del Cilento, e non solo, momenti di pura arte e continuare il percorso di valorizzazione del Teatro di Laurino, un gioiello architettonico e uno straordinario contenitore che altrimenti avrebbe visto svanire la sua funzione di attrattore culturale per il territorio. Un territorio - ha concluso - che ha bisogno di attività come questa e su cui ci siamo impegnati fino in fondo".
-Vallonotizie24-
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